La processione dei Misteri del Venerdì Santo che si svolge a Terlizzi, ha alcune particolarità rispetto a quelle di molti altri paesi limitrofi.
Innanzitutto si svolge interamente la sera del Venerdì Santo; al termine della processione interviene Mons. Vescovo e infine essa non è organizzata da un’unica confraternita. Infatti gli undici Misteri, che compongono la Via Crucis terlizzese, appartengono a ben undici diverse chiese o chiesette: ciascun Sodalizio o gruppo laicale è responsabile del proprio Mistero, come accade a Bisceglie. Non essendoci un unico “contenitore” per le sacre immagini, i Misteri escono ciascuno dalla propria chiesa di appartenenza, per convergere, verso le ore 20.00, davanti alla Concattedrale di San Michele Arcangelo da dove, verso le 20.30, partirà la processione.
Nell’ordine i Misteri sono: il Redentore, scultura lignea ottocentesca del terlizzese Giuseppe Volpe, sito nella Chiesa della Misericordia e condotto da laici; le preziose statue seicentesche di Gesù nell’orto degli ulivi, sito nella Chiesa di Santa Lucia, e l’Ecce Homo, della Chiesa dei SS. Medici, portati rispettivamente da un gruppo laicale e dalla Confraternita dei SS. Medici e della Madonna delle Grazie; Gesù porta croce frustato, statua lignea della Chiesa di San Giuseppe, portata dall’ omonima confraternita; il gruppo statuario di Gesù Crocifisso, Maria Addolorata, Maria Maddalena e San Giovanni della Chiesa del SS. Crocifisso, portato dalla Confraternita della Madonna di Sovereto; la Pietà, statua in cartapesta della Chiesa della Madonna del Riposo, portata dal gruppo laicale; la bellissima statua di Cristo Morto, seguita dal quadro dipinto su tela della Sindone, entrambi affiancati da una coppia di carabinieri in alta uniforme, provenienti e condotti rispettivamente dalla Chiesa della Madonna di Costantinopoli dal gruppo laicale e dalla vecchia Chiesa della Madonna della Stella, portato dall’omonimo sodalizio.
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Seguono ancora l’Addolorata, statua vestita proveniente dal Santuario della Madonna del Rosario, portata dall’ omonima Confraternita e le SS. Reliquie, entrambe conservate in Cattedrale, della Spina Santa, portata dalla Confraternita di San Gioacchino, e il Legno Santo, portato dall’ Arciconfraternita delle Stimmate di San Francesco e provenienti la prima dalla Chiesa di Sant’ Ignazio, e la seconda dall’ Oratorio di San Francesco.
Seguono ancora l’Addolorata, statua vestita proveniente dal Santuario della Madonna del Rosario, portata dall’ omonima Confraternita e le SS. Reliquie, entrambe conservate in Cattedrale, della Spina Santa, portata dalla Confraternita di San Gioacchino, e il Legno Santo, portato dall’ Arciconfraternita delle Stimmate di San Francesco e provenienti la prima dalla Chiesa di Sant’ Ignazio, e la seconda dall’ Oratorio di San Francesco.
Questi due ultimi Misteri vengono incensati frequentemente per tutta la durata della Via Crucis.
Una tradizione consolidata è quella di rendere omaggio all’ Addolorata con il commovente canto “A Maria Desolata”, intonato da un coro di ragazze accompagnato dalla banda cittadina, nel momento in cui il Simulacro è nei pressi della Chiesa di Sant’ Ignazio.
Percorsi Piazza Cavour, Via Mazzini, a passo cadenzato la Via Crucis percorre l’Estramurale Gioia, Via Tripoli, Via XX Settembre, per poi giungere nei pressi del Calvario e continua poi per tutto il Viale Roma e il Corso Vittorio Emanuele II per tornare in Piazza Cavour.
In questa piazza, ai piedi della torre millenaria del castello normanno, sin dalla mattina del Venerdì Santo, viene montata una grande croce di legno; e proprio sotto questa croce, prende la parola il Vescovo che, dopo una preghiera e alcune parole rivolte ai presenti, benedice i fedeli.
È ormai mezzanotte quando la Via Crucis volge al termine e la processione si divide in undici diverse processioni per riportare gli altrettanti Misteri nelle chiese di appartenenza.
La banda cittadina, secondo la tradizione, accompagna suonando le ultime marce funebri, la spoglia esanime di Cristo Morto fino alla Chiesa della Madonna di Costantinopoli.
È mezzanotte inoltrata quando il rettore della Chiesa della Madonna di Costantinopoli congeda banda, fedeli e portatori con un’ultima preghiera.
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Una tradizione consolidata è quella di rendere omaggio all’ Addolorata con il commovente canto “A Maria Desolata”, intonato da un coro di ragazze accompagnato dalla banda cittadina, nel momento in cui il Simulacro è nei pressi della Chiesa di Sant’ Ignazio.
Percorsi Piazza Cavour, Via Mazzini, a passo cadenzato la Via Crucis percorre l’Estramurale Gioia, Via Tripoli, Via XX Settembre, per poi giungere nei pressi del Calvario e continua poi per tutto il Viale Roma e il Corso Vittorio Emanuele II per tornare in Piazza Cavour.
In questa piazza, ai piedi della torre millenaria del castello normanno, sin dalla mattina del Venerdì Santo, viene montata una grande croce di legno; e proprio sotto questa croce, prende la parola il Vescovo che, dopo una preghiera e alcune parole rivolte ai presenti, benedice i fedeli.
È ormai mezzanotte quando la Via Crucis volge al termine e la processione si divide in undici diverse processioni per riportare gli altrettanti Misteri nelle chiese di appartenenza.
La banda cittadina, secondo la tradizione, accompagna suonando le ultime marce funebri, la spoglia esanime di Cristo Morto fino alla Chiesa della Madonna di Costantinopoli.
È mezzanotte inoltrata quando il rettore della Chiesa della Madonna di Costantinopoli congeda banda, fedeli e portatori con un’ultima preghiera.
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- Testo e foto a cura di Francesco De Nicolo.