Andò fondandosi autonomamente, sin dal 1703, un gruppo di devoti a finalità assistenziali per poveri e bisognosi, provvedendoli di pane in occasione di festività locali nel corso dell’anno.
L’arciprete Pantaleo, provvide ad erigerlo canonicamente in confraternita associandole la prima cappella con proprio altare dedicato al santo, sulla destra dell’ingresso dell’antica collegiata e affidandole un particolare servizio liturgico per alcune solennità.
Non aveva ancora propri statuti quando la visitò Mons. Pacecco nel 1725, provvedendovi per l’occasione a rifondarla anzi completamente con proprio decreto.
L’arciprete Pantaleo, provvide ad erigerlo canonicamente in confraternita associandole la prima cappella con proprio altare dedicato al santo, sulla destra dell’ingresso dell’antica collegiata e affidandole un particolare servizio liturgico per alcune solennità.
Non aveva ancora propri statuti quando la visitò Mons. Pacecco nel 1725, provvedendovi per l’occasione a rifondarla anzi completamente con proprio decreto.
Con l’abbattimento della collegiata, nel 1782, dovette adattarsi, in un primo momento nella chiesa di S. Giovanni alla Porta del Lago, in condominio con la coeva Confraternita di Maria di Costantinopoli, ma poi, nel 1876, provvide a dotarsi di un proprio locale acconcio, per svolgervi la vita associativa e le pratiche religiose e che il popolo chiamò S. Giuseppe Vecchio.
Si trovava però fuori mano e troppo distante dal centro storico, nell’attuale Estramurale Flavio Gioia.
Si trovava però fuori mano e troppo distante dal centro storico, nell’attuale Estramurale Flavio Gioia.
Nel 1893 ottenne dal Monte di Pietà di officiare nella chiesa di S. Bartolomeo nel centro storico, che da quel tempo fu posta sotto il titolo di S. Giuseppe.
Sappiamo che la chiesa di S. Giuseppe venne acquistata da tale Gaetano de Cunzolo nel 1919 dalla Congrega del Monte di Pietà e donata alla Confraternita di S. Giuseppe, estinta da pochi anni per mancanza di confratelli.
Sappiamo che la chiesa di S. Giuseppe venne acquistata da tale Gaetano de Cunzolo nel 1919 dalla Congrega del Monte di Pietà e donata alla Confraternita di S. Giuseppe, estinta da pochi anni per mancanza di confratelli.
A testimoniarlo vi è una targa sulla facciata risalente al 1926.
La chiesa di S. Giuseppe è nota ai più piccoli come chiesa di S. Nicola perché meta dei bambini in occasione della festa liturgica il 6 dicembre. I confratelli di S. Giuseppe indossano mozzetta gialla.
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- Testo tratto dal libro “Terlizzi. La Chiesa - Le chiese” di Mons. Gaetano Valente e integrato da Francesco De Nicolo.
- Foto a cura di Francesco De Nicolo.
La chiesa di S. Giuseppe è nota ai più piccoli come chiesa di S. Nicola perché meta dei bambini in occasione della festa liturgica il 6 dicembre. I confratelli di S. Giuseppe indossano mozzetta gialla.
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- Testo tratto dal libro “Terlizzi. La Chiesa - Le chiese” di Mons. Gaetano Valente e integrato da Francesco De Nicolo.
- Foto a cura di Francesco De Nicolo.