L’Arciconfraternita delle Stimmate di S. Francesco nacque come Congregazione del Terz’ Ordine Francescano con finalità eminentemente caritativa, fondata nel 1702 da fra’ Giovanni da Terlizzi, Minore Osservante del convento di Santa Maria, nel cui chiosco ebbe inizialmente la sede, inserendosi, quindi, nella realtà locale con il decreto di erezione canonica dell’arciprete Pantaleo.
Con relativo verbale datato all’8 maggio 1705 fu aggregata all’ Arcinconfraternita romana delle Sacre Stimmate.
Dopo qualche anno, nel 1709, con la mediazione del sindaco fu stipulata con i frati Osservanti la concessione di un lembo del giardino del convento, consolidata poi con atto notarile di acquisto per 388 ducati, per avviare, quindi, nel 1713, la costruzione di un proprio oratorio, caratteristico nel suo genere, riservando al visitatore la sorpresa di ammirare la parata di una cinquantina di eminenti personaggi del firmamento della santità francescana, rigorosamente ritratti su altrettanti schienali di stalli allestiti per la fratellanza, opera non degenere del pittore locale Domenico Quercia, sul suggerimento del padre francescano Cherubino Spinelli.
Il Vescovo di Bisceglie Mons. Pacecco nella sua visita apostolica del 1725 confermò le regole e il titolo del pio sodalizio, che si sviluppò grandemente godendo delle simpatie di ogni classe sociale, tutti attratti dalla devozione preferenziale per il Poverello d’ Assisi, della specificità penitenziale del sodalizio e della dovizia delle indulgenze.
Fu una delle prima confraternite ad inoltrare la pratica per la regolare approvazione sovrana, che venne concessa con il regio assenso sotto la data del 18 febbraio 1779.
Con relativo verbale datato all’8 maggio 1705 fu aggregata all’ Arcinconfraternita romana delle Sacre Stimmate.
Dopo qualche anno, nel 1709, con la mediazione del sindaco fu stipulata con i frati Osservanti la concessione di un lembo del giardino del convento, consolidata poi con atto notarile di acquisto per 388 ducati, per avviare, quindi, nel 1713, la costruzione di un proprio oratorio, caratteristico nel suo genere, riservando al visitatore la sorpresa di ammirare la parata di una cinquantina di eminenti personaggi del firmamento della santità francescana, rigorosamente ritratti su altrettanti schienali di stalli allestiti per la fratellanza, opera non degenere del pittore locale Domenico Quercia, sul suggerimento del padre francescano Cherubino Spinelli.
Il Vescovo di Bisceglie Mons. Pacecco nella sua visita apostolica del 1725 confermò le regole e il titolo del pio sodalizio, che si sviluppò grandemente godendo delle simpatie di ogni classe sociale, tutti attratti dalla devozione preferenziale per il Poverello d’ Assisi, della specificità penitenziale del sodalizio e della dovizia delle indulgenze.
Fu una delle prima confraternite ad inoltrare la pratica per la regolare approvazione sovrana, che venne concessa con il regio assenso sotto la data del 18 febbraio 1779.
- Testo e foto a cura di Francesco De Nicolo.