CONFRATERNITA DI S. MARIA DELLA STELLA

A cominciare dal secondo decennio dell’Ottocento, la storia della chiesa della Madonna della Stella si intreccia sempree più indissolubilmente con quella della confraternita eretta con l’esplicito fine di assicurare e accrescere, anche attraverso il restauro e il recupero strutturale del tempio, il culto alla Madonna titolare.
La confraternita mariana fu fondata nel 1822 quando, con atto pubblico del 7 aprile, rogato dal notaio Francesco Tangari, persone di varia estrazione sociale ma per lo più contadini, con a capo l’arciprete Giuseppe de Sario, affidarono allo strumento legale la volontà di riunirsi in confraternita dedicata al culto della Vergine sotto il titolo della Stella, venerata in una chiesetta sulla via che conduceva a Bitonto.
Lo statuto fu approvato da Ferdinando I a Vienna il 9 maggio del 1823.
Lo zelo di questo primo drappello di congregati, unitamente alla possibilità del restauro della chiesa e del rilancio del culto della Vergine, in una cappella posta alla confluenza di una direttrice di espansione urbana quale quella che si andava determinando già dai primi dell’Ottocento, saranno apparsi motivi assai validi perché il vescovo del tempo, Filippo Giudice Carrocciolo (1820-1833) affidasse al neonato sodalizio chiesa e pertinenze.
I primi anni della confraternita furono di febbrile attività nello slancio del culto della Madonna e nel restauro della chiesa che, dopo un abbandono secolare, poteva tornare ad essere punto di riferimento nel pur nutrito tessuto confraternale fortemente intriso di devozione mariana, che comprendeva numerose aggregazioni poste sotto la protezione della Madonna venerata nei titoli della Presentazione al Tempio, di Sovereto, del Rosario, delle Grazie.

Riparate le fabbriche e ridotto a decenza l’intero edificio, nel 1828 la confraternita si impegna nella realizzazione, per le pubbliche processioni, della statua della titolare.
Per la realizzazione si individuò lo scultore terlizzese Giuseppe Volpe che nel 1828, nonostante la sua giovane età (32 anni), aveva già dato prova, anche nella propria città, di perizia e abilità nell’arte della scultura realizzando, per la chiesa di S. Ignazio, la statua dell’Arcangelo Raffaele con Tobiolo.
L’immagine risulterà di tale gradimento e presa devozionele da sostituire nel culto, nel volgere di pochi anni, l’antico affresco che pure aveva generato il sodalizio.
Dell’immagine mariana ben presto si perdono completamente le tracce.
A questa prima fase di entusiasmo segue una minore vivacità e le vicende del sodalizio ripropongono quelle delle analoghe istituzioni in forte declino e ripiegate su aspetti meramente devozionali e di gestione delle cappelle funerarie.
Nuovo attivismo e recupero delle originarie finalità culturali la confraternita mostra ai nostri giorni, oltre ai vari momenti di preghiera, essa cura la festa annuale della Titolare che culmina con la celebrazione del mese di maggio, quando la statua della Madonna sosta nella nuova chiesa parrocchiale, per poi rientrare nella sua antica sede.
I membri della confraternita si possono riconoscere dalla mozzetta color “lattino”.
.
- Testo tratto dal libro “La chiesa, la confraternita, la parrocchia di Santa Maria della Stella in Terlizzi” di Francesco Di Palo.
- Foto a cura di Francesco De Nicolo.
** Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al giovane amico Francesco De Nicolo per avermi dato la possibilità, con le sue ricerche, di realizzare questa scheda monografica sulla Settimana Santa di Terlizzi.